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Milan Il tormento e l'estasi
Lun 04 Mag, 02:02 PM



Il momento è di quelli cruciali. Come sempre, quando il campionato si avvia alla conclusione, c'è chi sta meglio e chi sta peggio e in poche giornate è possibile salvare una stagione o gettare al vento quanto di buono si è costruito in mesi e mesi di duro lavoro. L'esempio più lampante? L'opposto cammino di AC Milan e Juventus. Se i Rossoneri volano e sotto sotto sperano ancora nell'aggancio alla capolista FC Internazionale Milano, i Bianconeri appaiono alle corde e dopo aver perso la piazza d'onore, dovranno tentare di limitare i danni.

I tre tenori del gol

Domenica il Milan si è imposto con autorità sul campo del Calcio Catania, dando prova di essere in assoluto la squadra più in forma del campionato. Il 2-0 maturato in Sicilia non esprime pienamente la prestazione strabiliante dei Rossoneri, che oltre ai gol hanno fatto registrare due pali e una miriade di occasioni fallite. Sembra proprio che il diavolo si sia svegliato a primavera e gran parte del merito del rinascimento rossonero non può che essere attribuito al reparto offensivo, il migliore del campionato. Kakà, Filippo Inzaghi e Pato hanno totalizzato da soli il ragguardevole bottino di 42 reti e con tre bocche da fuoco del genere, sgretolare le difese avversarie diventa decisamente più semplice.

Qualche rimpianto

A Catania, il Milan ha centrato la quinta vittoria consecutiva in campionato, ma invece di pensare all'Inter, Carlo Ancelotti preferisce guardarsi alle spalle e mettere in cassaforte la qualificazione per la prossima UEFA Champions League. "Mancano quattro punti per centrare il nostro obiettivo e proveremo a farli nelle prossime quattro gare - ha dichiarato il tecnico rossonero -. Sono realista, per noi l'importante è allontanare il quarto posto". Anche se Ancelotti resta con i piedi per terra, è innegabile che la squadra farà di tutto per restare in scia all'Inter finché la matematica lo permetterà e in questo senso, i rimpianti per i troppi passaggi a vuoto fatti registrare soprattutto nel girone di andata non mancano. "In questo momento stiamo facendo bene, siamo tornati a giocare come sapevamo - ha proseguito Carletto -. Resta un po' di rammarico per il momento di difficoltà che abbiamo attraversato quando giocavamo ogni tre giorni e avevamo molti infortunati da gestire".

La Juve nella palude

Se a Milano splende il sole, a Torino le previsioni non sono incoraggianti. Il 2-2 casalingo contro l'US Lecce non ha fatto che intensificare la bufera che da un mese e mezzo si sta abbattendo sulla Juventus e all'orizzonte non si intravedono spiragli di sereno. I Bianconeri non vincono in campionato da un mese e mezzo e il calo verticale di rendimento ha complicato non poco il cammino della squadra: abbandonato definitivamente il sogno Scudetto, la Juve si è fatta soffiare dal Milan anche il secondo posto, distante ora quattro punti, e guarda con preoccupazione all'avanzata di ACF Fiorentina e Genoa CFC, che potrebbero soffiarle la terza piazza e l'accesso diretto alla prossima edizione della UEFA Champions League. Uno scenario non certo esaltante per quella che per lunghi tratti della stagione era stata la principale antagonista dell'Inter nella lotta per la supremazia nazionale.

Le carte in regola

I numerosissimi infortuni che hanno segnato la stagione bianconera cominciano a farsi sentire nelle gambe del gruppo e Claudio Ranieri, consapevole del momento delicato che la squadra sta attraversando, non può fare altro che cercare di mantenere alta la concentrazione in vista del rush finale. "Stiamo rovinando un campionato che fino a un mese ha era ottimo - ha ammesso il tecnico romano -. Dobbiamo trovare un rimedio a questa situazione. Abbiamo in mano le carte per potercela giocare, ma sfortunatamente è da troppo tempo che non riusciamo a vincere. Ranieri si è anche soffermato sul problema emerso più di recente in casa Juve: i troppi gol subiti. "Stiamo subendo troppi gol - ha ammesso l'allenatore 57enne -. Prima eravamo una delle migliori difese, ora invece, pur continuando a segnare tanto, siamo troppo vulnerabili".

Scontro diretto

Domenica prossima, a San Siro, Milan e Juventus si ritroveranno avversarie, ripartendo da momenti di forma diametralmente opposti, ma con l'obiettivo comune di incamerare i tre punti: i Rossoneri per tenere il fiato sul collo ai cugini, i Bianconeri per tentare di riprendersi quel secondo posto che è stato loro per gran parte della stagione. Un successo, quello eventuale della Juve, che avrebbe comunque un retrogusto amaro, perché potrebbe anche regalare lo Scudetto all'Inter...